In tutto lโAbruzzo interno, quando si parlava di grano, si parlava delle ๐๐๐๐๐๐๐พ
Esistono detti popolari che testimoniano la stretta connessione tra questa varietร e la vita delle genti d’Abruzzo: โ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ข ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ข๐ง๐ ๐๐ ๐ ๐ข๐ฎ๐ฌ๐ญ๐ ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ ๐ฅ๐ ๐๐๐ซ๐ข๐ง๐โ; โ๐ฌ๐ ๐ข๐ฅ ๐๐จ๐ง๐ญ๐๐๐ข๐ง๐จ ๐ฏ๐ฎ๐จ๐ฅ๐ ๐๐ง๐๐๐ซ๐ ๐๐ฅ ๐ฆ๐ฎ๐ฅ๐ข๐ง๐จ, ๐๐๐ฏ๐ ๐ฌ๐๐ฆ๐ข๐ง๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ข๐ง๐” .
Veniva apprezzata soprattutto per la costanza produttiva, che garantiva la sopravvivenza delle famiglie contadine. Questi grano รจ caratteristico delle zone montane e marginali del Gran Sasso dove il freddo e le quote elevate permettono di ottenere un risultato qualitativo eccellente. In grado di resistere a lungo sotto la neve e al freddo intenso, puรฒ essere coltivato dai 600 ai 1400 metri e oltre.
Fonti storiche (in particolare atti notarili di compravendita stipulati presso la fiera di Lanciano) testimoniano la sua coltivazione in Abruzzo allโinizio del XVI secolo.
Le sue proprietร organolettiche sono uniche; povera di glutine e mediamente proteica. Si contraddistingue per la sua alta digeribilitร e per il sapore di montagna unico che emana.

